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RENATO MAUCERI

CHI SONO:

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Attualmente lavoro come dirigente psicologo presso il Servizio di Psicologia Clinica e di Psicoterapia dell'età adulta e dell'età evolutiva del Dipartimento di Salute Mentale - Asl di Taranto, occupandomi di valutazione clinica psicodiagnostica e di psicoterapia. Nell’ambito dello stesso Servizio, mi occupo della presa in carico psicologica dei minori e/o dei genitori a seguito di decreti emessi dal Tribunale per i Minorenni e dal Tribunale Ordinario.

Sono, inoltre,un componente dell’equipe del Centro Specialistico per la Diagnosi e Cura del Trauma Interpersonale dell’ASL di Taranto, in cui svolgo attività specialistica nell’ambito di esperienze traumatiche e di vittimologia dell’area evolutiva ed adulta, operando nella fase di valutazione diagnostica e relativo intervento psicoterapeutico.

Ho una formazione psicodinamica. La specializzazione conseguita presso la scuola C.O.I.R.A.G. (Confederazione di Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui Gruppi) e la sua consociata S.I.Ps.A. (Società italiana di psicodramma analitico) e le successive esperienze maturate in ambito professionale mi hanno dato la possibilità di perfezionare la competenza terapeutica anche in setting di gruppo e di sviluppare competenze scientifico-procedurali utilizzabili per interventi psicosociali e nelle istituzioni.

Prima dell'incarico in Asl, mi sono occupato per diversi anni di progettazione e coordinamento di interventi volti al reinserimento sociale e al sostegno psicologico a favore di fasce svantaggiate di popolazione, tra cui detenuti, stranieri, minori in condizione di disagio psicosociale o a rischio di devianza, lavorando in diverse realtà territoriali della Puglia.  Nel 2009, ho curato la pubblicazione “Un'esperienza di educativa di strada a Taranto – Altre strade” frutto del percorso che ha caratterizzato l’annualità del Servizio di “Equipe di Educatori di Strada” promosso dal Comune di Taranto e realizzato dall’Associazione Programma Sviluppo attraverso il progetto “Altre Strade”, di cui ero il coordinatore, riconosciuto come best practice dal Centro Nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza (Ministero del lavoro e delle politiche sociali) – Pubblicazione Quaderni 54 - Stato di attuazione della legge 285/97 nelle città riservatarie.

ESPERIENZE FORMATIVE E LAVORATIVE:

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IL MIO IMPEGNO POLITICO:

L’Ordine che vogliamo deve essere inteso come spazio e momento fondato sul confronto e sull’ascolto, al fine di costruire e realizzare azioni condivise fra portatori di domanda, opinione pubblica, enti di ricerca, Università, regolatori politici, stakeholders pubblici e privati e professionisti.

Tale processo non può prescindere dalla possibilità di pensare un Ordine in cui attivare opportunità di integrazione di competenze da cui deve scaturire una comunicazione efficace ed efficiente. Comunicazione questa che vogliamo diretta non solo al nostro interno, ma anche all’esterno garantendo più visibilità attraverso i diversi canali mass mediatici. Una comunicazione diretta ai cittadini e alle istituzioni, quale veicolo di promozione dell’Ordine, diffusione della cultura psicologica e rafforzamento del senso di appartenenza all’Ordine tra gli iscritti. Vogliamo comunicare, ascoltarci, confrontarci, progettare, innovare promuovendo un’azione di rete e di incontro con il sociale ed essere visti per ciò che realmente siamo: promotori di benessere.

Il mio intento è quello di collaborare alla costruzione di un ponte tra l'Ordine degli psicologi e le istituzioni, al fine di garantire un quadro più chiaro delle competenze dello psicologo all'interno della programmazione degli enti territoriali. Rispetto a questi ultimi, in particolare, quello dello psicologo potrebbe essere un intervento di facilitazione dell'integrazione tra persone, famiglia, scuola e culture, da sviluppare prima che i disagi si manifestino. È necessario, a mio avviso, promuovere e sostenere iniziative tese a far sì che lo psicologo si ponga a disposizione e al fianco delle Amministrazioni Locali e delle Istituzioni più in generale, per attuare interventi di supporto alle stesse, anche nella fase progettuale, individuare correttamente la domanda ed impostare interventi efficaci. Si dovrebbe operare per implementare la presenza della figura dello psicologo affinché la sua attività si possa articolare anche in ambiti di interesse non solo attinenti alla cura, ma anche relativi ad interventi di prevenzione, educazione alla salute ed al benessere. È necessario, inoltre, monitorare lo stato dell’arte relativo al lavoro e alla professione dello psicologo, istituendo degli osservatori in ogni singola provincia, nonché all’interno dell’Ordine degli psicologi Regionale, da intendersi quest’ultimo come snodo in cui studiare il fenomeno e di conseguenza poter garantire sostegno e consulenza ai colleghi coinvolti nelle criticità emergenti e fornire supporto nella legittimazione del proprio ruolo.

Il mio impegno sarà orientato alla messa in gioco delle mie esperienze, conoscenze e competenze al servizio del nostro Ordine per “PROGETTARE, SVILUPPARE E SOSTENERE LA NOSTRA PROFESSIONE”.

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