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MICHELE GRIECO

CHI SONO:

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Sono Michele Grieco, ho 55 anni e sono nato e cresciuto a Taranto fino all’età di 19. Successivamente mi sono trasferito a Roma per la laurea in Psicologia Clinica e la specializzazioni in Psicoterapia Psicoanalitica e in Analisi Transazionale Integrativa. Sono socio dell’IIPA (International Integrative Psychotherapy Association).
A Taranto svolgo attività privata come psicologo e psicoterapeuta.

ESPERIENZE FORMATIVE E LAVORATIVE:

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Da 20 anni il mio interesse è diretto verso lo studio e l’applicazione di un modello di intervento psicodinamico psicoterapico “di carattere integrativo” (non necessariamente integrato) per l’individuo.
Ciò che si deve integrare sono i diversi livelli psichici interessati dell’essere umano che chiede l’intervento psicologico, le teorie, i modelli delle scuole di pensiero in psicoterapia tutti utili, il pensare-il fare-il sentire-l’essere-il corpo-la coscienza ed il convivere nei contesti della persona/cliente in “un tutt'unico integrato”, in un essere Adulto integrato ed integrativo.
L’integrazione chiama tutti noi professionisti della salute personalmente ad una responsabilità deontologica-professionale, perché non si lavora mai abbastanza per questo compito integrativo di se stessi.
Mi sono sempre occupato fin dagli anni ‘80/’90 di supporto alla vita famigliare come psicologo in un Consultorio Familiare privato della Capitale, e in Italia ho visitato tanti centri o Consultori, anche a Taranto, per formazione e supervisioni. Gli anni a seguire hanno visto un proliferare di iniziative per il supporto della vita famigliare, i minori, gli adolescenti, la coppia, gli operatori da formare, la nascita di servizi territoriali tutto frutto della legge 285/’97, e per molti anni ho acquisito una competenza nella progettazione con associazioni e cooperative, per acquisire fondi per la gestione di tali servizi, formazione e supervisione agli operatori psico-educativi-sociali.
Sono stato psicologo in un servizio di ospedalizzazione domiciliare e supporto psicologico per pazienti AIDS e la sua famiglia, poi in una progettazione e coordinamento di un Centro delle Famiglie comunale e di un servizio di Assistenza Domiciliare per minori a rischio. Ho svolto molti interventi in asili nido e nelle scuole in favore della genitorialità e della buona relazione scuola-famiglia.
Nelle province soprattutto di Lecce e Bari, partecipo alle iniziative di “Progetto Psicologia”, con colleghi che frequento da 35 anni perché ci siamo accompagnati nelle tappe di formazione e confronto scientifico, che sappiamo essere lunghe.

IL MIO IMPEGNO POLITICO:

Mi ritrovo in Progetto Psicologia perché il programma nasce da un gruppo di promotori che hanno sentito che quello attuale fosse il tempo maturo per portare entro le maglie strette del territorio e della gestione dell’Ordine tutte le esperienze e le competenze acquisite nella professione dal 1988, anno di laurea per molti di noi, vivendo poi la promulgazione della legge 56/89 negli anni successivi e le esperienze e le battaglie per un suo riconoscimento presso i servizi territoriali e le istituzioni, entro la società.
Ai mie pazienti e clienti individuali e istituzionali va il mio più ampio ringraziamento per avermi dato occasione di imparare, crescere e oggi potermi presentare a rappresentare la categoria con tutte le carte in regola, oltre che con la maturità adeguata, soprattutto con quel profilo morale e di professionalità acquisita e consolidata che ci si attende normalmente da uno psicologo senior.
A mio giudizio oggi la differenza la fanno non solo i titoli o le cariche, quanto l’essere veramente interessati e aperti verso le persone e i sistemi delle relazioni umane, le acquisizioni scientifiche rinnovate contemporanee, insieme ad una visione antropologica non riduzionista, solo scientista, ma aperta ed in dialogo anche con altre discipline.

Mi presento alla candidatura come interessato personalmente a costruire una rete di relazioni fitte con tutte le province per lo studio e promozione dello psicologo nei servizi assistenziali affidati al terzo settore, alle cooperative o associazioni, affinchè venga compresa e valorizzata la sua competenza, perchè i colleghi tutti possano sentirsi aiutati dall’Ordine e maggiormente forti e protetti alle prese con committenti, gestori, dirigenti, politici, ecc. dalla visione corta e antiquata di decidere o praticare soluzioni riduttive e spesso dequalificate.
Mi voglio impegnare per stringere relazioni con le dirigenze politiche, gli assessorati alle politiche sociali, i quadri dirigenziali degli Assistenti Sociali, gli enti locali, gli psicologi dirigenti, ecc. per l'affermazione più chiara e definitiva delle competenze dello psicologo, e le risorse della scienza psicologica delle relazioni umane. Per far questo c’è bisogno della mente di tutti, collegata in una rete fisica e/o telematica, e un azione di rinnovamento culturale della rappresentazione sociale e mentale della identità dello psicologo presso gli amministratori, i politici e la collettività tutta.

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